Autore Thétis 2024: Sabrina Ginocchio con il libro Segni oltre la finestra

Sabrina Ginocchio autrice del mese. Thétis promuove gli autori e i loro libri con il solo fine di sensibilizzare alla cultura e alla lettura.

Sabrina Ginocchio è nata a Chiavari (GE) nel 1975. Attualmente vive in provincia di Verona con la sua famiglia. Mamma a tempo pieno si dedica alla sua passione per la scrittura e la diffusione della lettura. Nel 2016 inizia il suo percorso con il progetto editoriale Il trenino racconta… (Edizioni03) una raccolta di albi illustrati. Nel 2020 in collaborazione con l’autore Alberto Rebuzzi, noto giallista, pubblica un giallo in rima per bambini Zaccaria e il guazzabuglio (Edizioni03). Il suo racconto Il cambiamento è stato inserito nell’antologia Arcobaleno, un progetto benefico a sostegno dei bambini dell’Abeo per i tipi di Bonaccorso Editore (2022). Per la casa editrice Il Rio, nel 2022 inizia un nuovo progetto editoriale per l’infanzia La cuccia delle favole pubblicando Barabau e Maramau e nel 2023 pubblica Non tutti dormono. Con la casa Edizioni Edigiò nel 2024 pubblica l’albo illustrato Squadra castori in azione e con la casa editrice Bonaccorso pubblica il suo primo libro di narrativa Segni oltre la finestra. La sua grande passione è la lettura e raccoglie tutte le sue considerazione dei libri letti nel suo blog, B… come Buona lettura, che troverete nel suo sito web: http://www.sabrinaginocchio.it

“Che bellezza, avere ancora una volta la conferma che le arti, la scrittura, il disegno, il racconto, e le loro caratteristiche più genuine, come la sintesi, il dettaglio, l’ironia, la libertà, costituiscono ancora oggi un’ancora di salvezza nel mondo.” Autrice Paola Peretti

Titolo: Segni oltre la finestra
Casa editrice: Bonaccorso editore

Margherita si ritrova da tossicodipendente a spacciatrice. Le scivola di mano la sua vita e proprio nel giorno del suo ventesimo compleanno inciampa e finisce in carcere. La sua entrata in cella non trova il benvenuto da parete delle tre coinquiline: Matilde, Carla e Anna. Con una persona in più non solo lo spazio di movimento nella cella diminuisce, ma anche l’aria diventa soffocante. Margherita decide di ignorare le provocazioni delle tre coinquiline, un trio ben consolidato, imponendosi di rimanere in silenzio, tanto che la battezzano con il nomignolo la Muta. Margherita trascorre le giornate come un vegetale, sempre a letto, ma un giorno riceve una lettera da una sconosciuta. La mittente è Silvia, una maestra in pensione, che per scacciare la noia decide di dedicare il suo tempo a scrivere lettere ai detenuti. La prima la invia proprio a Margherita. Margherita nel leggere le parole della signora Silvia si innervosisce e cade ancora di più nel suo silenzio, non risponderà alla lettera fino a quando non sarà costretta da Matilde, la più anziana della cella, quella che detta le regole e chi le infrange perde i privilegi. Margherita per protesta, per dimostrare che non accetta ordini, non invierà alla signora Silvia parole, ma solo disegni. Silvia non si arrende, spera che prima o poi Margherita le regalerà qualche riga scritta e nel frattempo a ogni disegno le risponde con un racconto. Ogni racconto racchiude un segno di speranza. Inizia così una matrioska di racconti. Avete presente la bambola realizzata dall’unione di due pezzi di legno che si incastrano e se apriamo le due metà, scopriremo una seconda bambola, la quale a sua volta ne contiene un’altra ancora, e così via fino all’ultima, il “seme” un pezzo unico e indivisibile. La matrioska si apre all’esterno per mostrare il suo interno e le due protagoniste, ognuna con uno sguardo verso la propria finestra, rivelano la loro anima e alla fine insieme usciranno dal loro guscio. Il romanzo è diviso in tre parti. Nella prima viene narrata l’entrata in cella di Margherita, nella seconda lo scambio epistolare tra Margherita e Silvia e infine l’ultima parte racconta l’incontro tra le due protagoniste. Due donne con due caratteri diversi, ma con molte affinità in comune.
In questo romanzo non troverete solo donne, ci sono anche personaggi maschili. Due sono fondamentali per entrambe le protagoniste, uno è Albero la guardia carceraria e l’altro è Matteo il postino. Senza di loro sarebbero ancora entrambe chiuse nelle loro prigioni quelle prigioni mentali scaturite dalla paura.

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