Lettera di saluto agli alunni

Cari ragazzi,

la fine dell’anno scolastico è già alle porte. Si conclude un anno intenso, ricco di momenti vissuti insieme. Abbiamo avuto bisogno di tempo per fidarci e affezionarci reciprocamente. Ma quando è successo, ogni cosa ha avuto immenso valore.
Io sono diventata la vostra professorè e voi i miei meravigliosi ragazzi, tanto da ripertevi sempre la solita frase che ormai conoscete a memoria: “per me siete dei figli”.

Leggo nei vostri occhi la fiducia riposta in me e nei vostri sorrisi tutto l’affetto che provate per me, ben consapevoli che anche io vi adoro. Siete stati un prezioso dono della vita! Come il nostro amico Piccolo Principe, mi sono presa cura di voi, che siete stati le mie rose profumate di vita, gioventù, ingenuità ma anche di profonda saggezza. L’inizio è stato duro, ma la fine di questo percorso insieme è davvero difficile! La fine di un’avventura, di un viaggio incredibilmente stupendo nel vostro universo.

Ognuno di voi si è aperto a me con delicatezza. Anch’io mi sono raccontata a voi, trovando, con sorpresa, molta tenerezza e attenzione, dimostrandovi degli alunni premurosi. Da allora ho capito che le nostre vite si erano intrecciate in un legame sincero e forte. Dai richiami siamo passati a capirci con lo sguardo. Dagli sguardi siamo arrivati agli abbracci. Dagli abbracci ai consigli. Dai consigli siamo arrivati alla bellissima frase “professorè sono migliorato”.

Questo anno trascorso a Platì sarà indimenticabile.

Cari ragazzi, un grazie di cuore anche ai vostri genitori,i quali hanno dimostrato fiducia in me sin da subito, capendo quanto avessi a cuore i loro figli. Hanno capito il valore del mio lavoro, l’impegno e la passione con cui lo svolgo. Con loro è nato un rapporto di stima e fiducia. Non sono mai venuti meno rispetto e collaborazione, costruendo rapporti che hanno permesso di dire “è come se la conoscessi da sempre”.

È giunto il momento di lasciarci. Quel momento che ci fa sperare “professorè il prossimo anno dovete venire un’altra volta a Platì”.

Vi osservo come se volessi catturare ogni particolare, fissare la vostra immagine nel tempo. Vi trovo cresciuti, belli e raggianti in prossimità dell’estate e delle meritate vacanze. Lontani dalle mie malinconie.

Vi auguro un futuro radioso, nello studio e nella vita. Vi auguro di esaudire i vostri più profondi desideri e che possiate realizzarvi in qualsiasi ambito. Vi auguro di diventare insegnanti e poeti e di pensarmi… “professorè se un giorno dovessi scrivere un libro, parlerò di voi che siete stata la nostra prof. poetessa”… ma ciò che vi auguro veramente è che voi siate liberi di scegliere sempre la strada verso la vostra felicità e di essere apprezzati per quanto valete realmente


Ai miei alunni, che ho avuto,
che ho e che avrò.

Alla 2ªA e 2ªB di Platì

~Si diventa madri in molti modi. Per amore o per caso, di parto naturale o di parto per adottare […]

Conosco donne che sono madri, madri e basta. Pure senza figli. […]

Si può essere madri quando si va in giro per il mondo a educare a forme altre di maternità, quando con le proprie parole si allatta un mare di figli orfani di affetti, di radici, di vita e di terra sotto i piedi.

Si può diventare madri di figli disabili ed essere madri di mille battaglie.

Conosco madri che sono, nelle case, nelle corsie d’ospedale, nelle scuole, nelle librerie, nei conventi, nelle associazioni di volontariato.

Madri che sono, pure senza figli. Perché figlio è il mondo di cui si prendono cura.~

{Alessandra Erriquez}

Vi voglio bene!

Buone vacanze e spero arrivederci…

La vostra professorè,

Teresa Carmine Romeo

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